
Agricoltura Conservativa e irrigazioneÂ
Tutte le tecniche irrigue utilizzate in pianura padana (scorrimento, aspersione, “a goccia”) sono in linea generale compatibili con l’Agricoltura Conservativa. La sarchiatura delle colture primaverili-estive (mais, in particolare), attuata con l’intento di favorire l’incanalamento dell’acqua lungo i solchi durante le irrigazioni a scorrimento, è, eventualmente, praticabile solo in caso di adozione di tecniche riconducibili alla “Minima Lavorazione” o ad altre tipologie di “lavorazioni ridotte”.
Al contrario, l’irrigazione ad ali gocciolanti interrate (“subirrigazione”) si adatta soprattutto ai terreni gestiti a sodo, dove non vengono eseguite lavorazioni e la sinergia tra le due tecniche amplifica i benefici ambientali ed agronomici conseguibili.
Le pratiche di Agricoltura Conservativa contribuiscono in ogni caso ad aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua irrigua, riducendo le perdite per evaporazione (secondo il quaderno FAO 56 si ha una riduzione del 5% ogni 10% di copertura del suolo con residui colturali) e percolazione ed incrementando la capacità di ritenzione idrica dei suoli e la conservazione nel tempo delle acque di precipitazione.
[tratto da: Life HelpSoil. LINEE GUIDA per l’applicazione e la diffusione dell’Agricoltura Conservativa – prima edizione, 2014]
Obiettivo del progetto Life HelpSoil
Promuovere tecniche e soluzioni per la gestione dell’irrigazione compatibili con le pratiche dell’agricoltura conservativa e tali da aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua per l’irrigazione, risparmiando sui volumi idrici utilizzati.
Le aziende dimostrative dove vengono attuate pratiche innovative per la gestione dei consumi irrigui sono le seguenti: