
I Psr per la conservazione del suolo: il percorso delle Regioni
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Segnaliamo l’interessante scheda informativa, pubblicata sul sito di Rete Rurale Nazionale, sul tema dell’uso sostenibile del suolo e quanto viene incentivato nei Piani di Sviluppo Rurale delle Regioni italiane:
“L’uso sostenibile e la conservazione del suolo sono priorità strategiche a cui i 17 Psr italiani dedicano direttamente circa 460 milioni di euro attraverso lo strumento della Misura 10. Analizzando la loro attuazione emerge la necessità di lavorare maggiormente ed in maniera efficace anche sugli aspetti motivazionali dei produttori e sulle questioni dell’assistenza-consulenza-innovazione.
L’uso sostenibile del suolo è un tema «cerniera» fra più priorità di sviluppo rurale in quanto funge da raccordo fra questioni climatiche di interesse agricolo (assorbimento ed emissioni di CO2) (Priorità 5 dei PSR) e i temi più classici della sostenibilità agro-ambientale (contrasto all’erosione e al degrado del suolo, conservazione della biodiversità , tutela e uso efficiente delle risorse idriche) (Priorità 4 dei PSR). Una tematica che richiama aspetti di innovazione dedicata (investimenti aziendali specifici) (Priorità 1), richiede approcci allargati di governo del territorio e sviluppo partecipato (Priorità 6) e che necessita di essere affrontato con il supporto di azioni di informazione al grande pubblico e formazione-consulenza all’agricoltore (Priorità 1).
L’uso sostenibile del suolo, pur prendendo forma nell’alveo delle priorità di sostenibilità ambientale, richiama in modo diretto anche i temi della competitività produttiva delle imprese. Il suolo, infatti, è il primo fattore della produzione agricola e usarlo bene e in modo sostenibile garantisce il recupero e/o la conservazione della sua fertilità (chimica, fisica, microbiologica). Per un agricoltore “suolo fertile” significa perciò occasione di disporre di uno strumento in più (e prezioso) di competitività produttiva (Priorità 2).