
Benefici della agricoltura conservativa nel controllo dell’erosione
La copertura permanente e la riduzione/assenza delle lavorazioni proteggono il suolo  dall’erosione idrica ed eolica. Il ruolo delle “cover crop” e dei residui colturali è, in particolare, determinante  nell’attenuare l’impatto degli agenti climatici (pioggia e vento) sulle particelle di terreno; inoltre in loro  presenza l’acqua che non si infiltra nel suolo scorre lentamente in superficie senza procurare danni. Migliora inoltre la qualità delle acque superficiali per la riduzione dei sedimenti che da esse vengono trasportati. Con la non lavorazione del terreno e con l’azione degli apparati radicali si evita la formazione di strati compattati sottosuperficiali, che spesso diventano “superfici di scivolamento” su cui si innestano, soprattutto in ambienti  collinari, movimenti e cedimenti del terreno soprastante. L’azione protettiva dipende in ogni caso dalle pratiche utilizzate: in generale nei terreni dove si applica la “non lavorazione” si può conseguire una protezione quasi totale, equiparabile a quella offerta da una copertura vegetale permanente, mentre con la “minima lavorazione” ci si colloca in una situazione intermedia rispetto a quanto accade nei terreni arati. La protezione contro l’erosione, naturalmente, assume importanza soprattutto negli ambienti declivi: tuttavia va tenuto in considerazione che, in suoli particolarmente suscettibili, processi erosivi di una certa consistenza possono verificarsi anche in presenza di pendenze molto deboli.
[tratto da: Life HelpSoil. LINEE GUIDA per l’applicazione e la diffusione dell’Agricoltura Conservativa – prima edizione, 2014]
Obiettivo del progetto Life HelpSoil
Promuovere pratiche di controllo dell’erosione, che saranno basate sulla conservazione di una copertura permanente del suolo e sul più ampio possibile ricorso a colture intercalari e di copertura e alla diversificazione colturali.
Le aziende dimostrative dove vengono attuate pratiche innovative per il controllo del’erosione sono: