
Agricoltura Conservativa e sviluppo delle micotossine
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I valori di micotossine presenti nelle granelle di frumento e mais sono influenzati principalmente dall’andamento meteorologico e dai fattori di stress che ne favoriscono la formazione (alto grado di umidità , escursioni termiche, stress idrico, attacco di insetti), oltre che dalla presenza di inoculo nell’ambiente; inoltre la successione di graminacee (es: mais/grano) e anche le rotazioni strette, dal momento che alcune colture pur non soffrendo degli stessi problemi ospitano nei residui colturali patogeni che possono essere dannosi per le colture che seguono (es. soia e graminacee; patate e graminacee), non offrono garanzie di protezione dalle micotossine (fumonisine, aflatossine, tricoteceni). Infine, i residui colturali che rimangono in campo possono rappresentare un potenziale inoculo per infezioni fungine, in particolare fusariosi, con conseguenti maggiori rischi di formazione di micotossine nei cereali.
In Agricoltura Conservativa, tuttavia, la rotazione colturale è un pilastro fondamentale della tecnica, così che viene ad essere minimizzato il trascinamento temporale dell’inoculo fungino. Inoltre la diversificazione colturale e la maggiore attività biologica dei sistemi conservativi possono rappresentare un efficace fattore di “controllo naturale” dei parassiti.
I dati ad oggi disponibili indicano che per il controllo delle micotossine le raccomandazioni (monitorarne la presenza) e le strategie (”buone pratiche agricole” idonee a contenerne lo sviluppo, compresa l’adozione di soluzioni di contrasto quali l’utilizzo di funghi antagonisti come Trichoderma spp.) valide per i regimi convenzionali sono applicabili anche all’Agricoltura Conservativa.
Per saperne di piĂą scarica le Linee Guida per l’applicazione e la diffusione dell’agricoltura Conservativa